di Lisa Sciortino
Lo scorso 4 aprile è stata inaugurata al Museo Diocesano di Monreale la mostra “Icone. Tradizione/Contemporaneità. Le icone post-bizantine della Sicilia nord-occidentale e la loro interpretazione contemporanea”, la decima, in ordine di tempo, allestita dall’inaugurazione del Museo (13 aprile 2011), che annualmente continua ad incrementare i propri ingressi anche grazie alle numerose iniziative culturali. Riferisce Maria Concetta Di Natale, Direttore del Museo, che il Museo “si apre così, non per la prima volta, all’arte sacra contemporanea, con l’intento di mantenere vivo il dialogo tra l’Istituzione museale e i giovani della Diocesi”.
La mostra, allestita nella sala San Placido, è stata curata da Francesco Piazza e Giovanni Travagliato e vede in esposizione icone dei secoli XVII-XVIII provenienti da Mezzojuso, Piana degli Albanesi e dal Museo stesso, affiancate da opere contemporanee di artisti siciliani e greci.
La Grecia è rappresentata da Manolis Anastasakos, Dimitris Ntokos, Nikos Moschos, Kostantinos Papamichalopoulos, Zoi Pappa, Christos Tsimaris, mentre i siciliani sono Giuseppe Bombaci, Sandro Bracchitta, Giorgio Distefano, Roberto Fontana, Antonino Gaeta e Ignazio Schifano.
L’allestimento espositivo, studiato nella consueta sinergia tra le diverse istituzioni coinvolte, ha voluto proprio mettere in risalto il dialogo tra la storia e la contemporaneità nel rapporto tra le icone antiche e i dipinti moderni, che gli artisti hanno realizzato ciascuno secondo la personale cifra stilistica, attingendo al proprio vissuto come bagaglio esperienziale.
Il riproporsi per diversi secoli di immagini sacre su fondo aureo, che vede uno dei massimi esempi proprio nello scintillante apparato decorativo della Cattedrale di Monreale, mette in risalto le difficoltà odierne di reinterpretare in chiave contemporanea un linguaggio figurativo ormai storicizzato. Tuttavia, la mostra suggerisce strade alternative, proposte con intelligenza dagli artisti contemporanei.
Durante l’inaugurazione, mentre L’Arcivescovo ha sottolineato che “le icone, sia quelle ereditate da generazioni passate sia quelle prodotte in tempi più recenti, testimoniano una continuità di fede e di espressione artistica memore di antiche ed originali tradizioni figurative”, l’Eparca ha evidenziato come la contemplazione dell’icona, finestra sull’infinito, consenta di innalzarsi spiritualmente e di avvicinarsi a Dio.
La mostra è corredata da un catalogo, in vendita al bookshop del Museo, che analizza le opere in esposizione attraverso i saggi affidati a diversi studiosi.
Un interessante percorso didattico esplicato in attività di laboratorio, ideato e curato da Chiara Dell’Utri, figura di riferimento per la didattica del Diocesano di Monreale, è mirato alla presentazione dell’esposizione temporanea con particolare attenzione ed indirizzo nei confronti degli studenti più giovani.
La mostra al Diocesano, che non prevede un costo aggiuntivo al biglietto d’ingresso, sarà fruibile fino al 4 settembre 2019.
Per sottolineare i rapporti culturali tra la Grecia e la Sicilia, il progetto prevede una tappa dell’evento in terra ellenica, in collaborazione con le istituzioni diplomatiche, culturali e di promozione turistica dei due Stati.