di Francesco Inguanti
Ho acquistato il libro: “Il contagio della speranza” all’inizio del mese di giugno. Lo ricordo benissimo. Mi aiutò a riprendere il cammino, il cammino della speranza. Mi aiutò a ripercorrere le tappe più significative dei mesi precedenti e a rileggere gli avvenimenti decisivi che erano accaduti. Raccoglieva infatti i discorsi più importanti di papa Francesco in periodo di pandemia.
Poi però, come tanti, come tutti, l’ho messo da parte. L’illusione che tutto fosse finito e che ben presto saremmo tornati a come prima e forse meglio di prima, ha preso anche me e il libro in questione è tornato a nascondersi tra i tanti che nel frattempo hanno affollato la mia scrivania e il mio comodino.
Da qualche settimana la situazione e il clima sono tornati a farsi pesanti, forse più che durante quella triste Quaresima che abbiamo provato a dimenticare in una estate comunque diversa dal solito.
E adesso questo libricino di poco più di cento pagine è riemerso dagli altri con tutta la sua inesorabile concretezza. Lo dico con franchezza: è inesorabile nella sua semplicità, perché raccoglie 13 interventi di papa Francesco da quella straordinaria testimonianza in piazza San Pietro del 27 marzo 2020 al Regina Coeli del 10 maggio 2020. Nulla di nuovo dunque, verrebbe da dire. Testi che abbiamo forse ascoltato in diretta TV o riletto sul web. Che certo ci hanno colpito ma che forse, anch’essi, sono finiti nel tritacarne dell’eccesso di comunicazione che sopportiamo quotidianamente.
È inesorabile perché riporta le risposte del Papa alle domande più radicali che ci siamo fatti in questo periodo di pandemia e di risposo “forzato”. Perché avere paura? Qual è la risposta di Dio al problema della morte? Quale speranza viene dalla Pasqua? Come fa Dio a trasformare il male in bene? Su cosa poggia la nostra sicurezza? Qual è il nocciolo del cristianesimo? Cosa è la misericordia di Dio? Cosa intendiamo con la parola vocazione? Ecc. ecc. ecc.
Nel riprenderlo in mano ho letto questa volta l’introduzione scritta da Eugenio Del Pane che è il curatore del libro e l’editore della Casa Editrice Itaca, che lo ha stampato.
Vi è raccontata la breve storia che ha originato il libro, ma è soprattutto la testimonianza di uno di noi che ha vissuto come tanti la paura dell’abbandono. Lo descrive così: “Quei giorni mi portarono ad accorgermi che, al fondo, la grande paura che cova dentro di noi è quella di essere abbandonati a noi stessi, e che da questa paura non possiamo liberarci da soli. Per rialzare lo sguardo occorre qualcuno che ci venga incontro, ci parli, si metta al nostro fianco, ci accompagni nel cammino”.
Segue la descrizione di questo incontro da cui è nata la compagnia, che tralascio per la curiosità del lettore. Poi prosegue così: “Fu l’inizio della liberazione della paura e subito avvertii l’urgenza di “contagiare la speranza”. Il suo racconto/testimonianza si conclude così: “A me non era stata risparmiata la paura. Avevo sperimentato personalmente che proprio la paura era in grande nemico da combattere, perché si annida e si radica in tutte le fibre del nostro essere, così che ci ripieghiamo su noi stessi, guardiamo in basso, con gli occhi spenti, come se tutto fosse finito e non ci fosse futuro. Ma avevo intravisto la strada della speranza e volevo condividerla con tutti.”
Il libro è la testimonianza del modo in cui tutto questo sia divenuto lavoro per la sua vita. Il libro può alimentare la nostra speranza. Si rilegga in tal senso l’omelia di papa Francesco per la Veglia di Pasqua.
Nella prefazione, il vescovo di Imola Giovanni Mosciatti così spiega il senso di quei mesi: “Il Papa si è messo davanti, accanto, dietro il popolo, e le “pecore” hanno riconosciuto in lui il pastore da seguire, che dà la vita per le sue pecore, che le va a cercare ad una ad una, come vediamo raffigurato in un famoso mosaico nel mausoleo di Galla Placidia a Ravenna”.
Questa nuova e forse più dura condizione di vita, che genera paura in sé e sfiducia negli altri, può essere vissuta come una sorta di prova di appello. Siamo stati riammessi agli esami della vita. Speriamo questa volta di giungere preparati. Questo libro è un utile libro di testo. Forse meriterebbe di essere imparato a memoria, come si faceva una volta con le pagine più belle dei Promessi sposi.
FRANCESCO. Il contagio della speranza. Itaca edizioni, Castel Bolognese, maggio 2020.