di Francesco Inguanti
Non è cosa da poco che un premio giunga alla sua XXXII edizione, soprattutto se esso nasce e cresce in un piccolo Comune della Sicilia, quale Santa Maria di Licodia. Si tratta del premio “Torre d’Argento”, che come indica il sottotitolo è rivolto al giornalismo, alla cultura e alla televisione.
Gran parte del merito del suo successo va al direttore artistico Giancarlo Santanocito che ne cura la realizzazione fin dall’origine, insieme all’associazione “La Radice” da lui stesso fondata.
Nel corso degli anni ha premiato numerosi autorevoli personaggi locali e nazionali appartenenti al mondo della cultura, dello sport, dello spettacolo, della politica e del giornalismo. Sarebbe lungo fare l’elenco.
Anche la premiazione di quest’anno è avvenuta nella magnifica cornice del chiostro dei Benedettini di Santa Maria di Licodia, ai piedi della millenaria torre campanaria, domenica 29 agosto 202. Tra i premiati di questa edizione spiccano i nomi del giornalista Klaus Davi, e dell’arcivescovo di Monreale mons. Michele Pennisi.
Klaus Davi, è noto al grande pubblico per le sue inchieste su TgCom24 che hanno contribuito a smantellare la potente cosca del killer di Archi Gino Molinetti. Davi ha indicato i presunti autori del tentato omicidio del boss Benestare poi confermati da una capillare e scrupolosa indagine della Polizia di Stato.
Mons. Pennisi ha così commentato il riconoscimento ricevuto: “Ringrazio tutta l’organizzazione per avermi concesso questo premio. È per me non motivo di vanto, ma l’ennesima occasione per riaffermare non solo l’importanza della lotta alla mafia, ma l’indispensabile coinvolgimento delle forze dell’ordine, della magistratura e di tutte le agenzie culturali ed educative che possono concorrervi. Individuare, incriminare, condannare uno, dieci, cento mafiosi è necessario e indispensabile. Ma lo sradicamento della mentalità mafiosa può avvenire solo partendo dai giovani per far vedere loro la convenienza di una vita vissuta nella legalità e nella libertà. E questo è un compito di tutti e di ogni giorno”.