di Francesco Inguanti
Palermo, con oltre 100.000 volontari si conferma una città a forte vocazione solidale: in essi svolge infatti attività benefiche circa il 10% delle persone con più di 14 anni. É quanto emerso a margine della presentazione a Palermo del Rapporto “Sussidiarietà e… sviluppo sociale”, realizzato dalla Fondazione per la Sussidiarietà, in collaborazione con Istat.
Sempre con riferimento alla realtà palermitana si scopre che due terzi dei volontari operano in organizzazioni, mentre un terzo in modo diretto. I volontari sono divisi equamente fra uomini (51%) e donne (49%). La fascia di età con maggiore presenza è fra 45 a 64 anni.
La presentazione del Rapporto “Sussidiarietà e… sviluppo sociale”, si è svolta nell’Aula Magna dell’Università LUMSA. Il ruolo di moderatore e presentatore dei qualificati relatori è stato affidato a Salvatore Taormina Dirigente regionale – Coordinatore del Dipartimento Istituzioni e Pubblica Amministrazione.
A Giorgio Vittadini, Presidente della Fondazione per la Sussidiarietà, è spettato il compito di illustrare sinteticamente la dovizia di dati e di analisi contenute nelle oltre 300 pagine del rapporto.
“La ricerca – ha affermato Giorgio Vittadini – è la prima del genere in Italia e dimostra che la presenza di un privato sociale attivo e dinamico contribuisce ad attenuare le condizioni di disagio e favorisce l’occupazione”. “Il terzo pilastro – ha proseguito – tra Stato e mercato, quello della comunità, gioca un ruolo chiave per lo sviluppo. Lo studio mostra che la sussidiarietà è il carburante nel motore del sistema socio-economico”.
Nello studio si approfondiscono le politiche europee e nazionali per la ripresa e l’inclusione sociale, il ruolo degli attori privati per una crescita economica socialmente sostenibile e la finanza a impatto sociale. Si presentano inoltre una serie di casi paradigmatici dove il percorso di orientamento sociale ha trovato concreta applicazione.
In sintesi, viene suggerito un approccio che metta al centro dei processi di sviluppo l’ecosistema dell’economia sociale. Un cambiamento che coinvolge il settore privato – con un approccio stakeholder oriented e con nuove forme di impresa –, le amministrazioni pubbliche – attraverso un’amministrazione condivisa con il Terzo settore – e il settore finanziario, grazie a investimenti socialmente responsabili. Il tutto cercando di dare conto della complessità e delle difficoltà che le società moderne stanno attraversando e che richiedono una capacità di adattamento continuo, che non può essere affidato esclusivamente allo Stato o al mercato.
Il secondo contributo è stato del sindaco di Palermo, Roberto Lagalla, che ha espresso il proprio compiacimento per i dati relativi a Palermo contenuti nel Rapporto. “Da esso emerge – ha aggiunto – una Palermo fortemente impegnata nel sociale e questo è un dato particolarmente positivo per la nostra comunità, capace di innescare importanti processi di inclusione sociale, preziosi per il nostro territorio, con ricadute positive anche in termini occupazionali”. Nel delineare brevemente l’impegno della sua amministrazione ha spiegato che essa affronta le tematiche oggetto del Rapporto sia attraverso l’Assessorato competente che anche con quello che si occupa delle emergenze, perché, occorre innanzitutto intervenire su tante situazioni immediate, come dimostra l’emergenza abitativa. Tornando al tema del volontariato ha detto che “è indispensabile agire, incentivare e sostenere il mondo del volontariato, valorizzando le risorse umane e sociali attivamente impegnate a promuovere lo sviluppo culturale ed economico della città”.
Altro significativo intervento è stato quello di Giuseppe Notarstefano, Docente di Statistica Economica e Presidente nazionale dell’Azione Cattolica Italiana, che, entrando nel merito di alcuni dati del Rapporto, ha spiegato che “l’efficacia delle politiche pubbliche si misura oggi sempre più dal loro impatto sociale, ossia dalla effettiva attitudine a generare sviluppo umano e integrale, promuovendo insieme il capitale umano e quello sociale di un territorio e liberando le risorse attivando autentiche relazioni di comunità”. “La ricerca della Fondazione – ha concluso -costituisce un prezioso contributo per valutare e misurare tale impatto in una fase di trasformazione che investe diversi settori della vita civile e pubblica del nostro Paese “.
L’intervento conclusivo è stato affidato a Frà Mauro Billetta, Parroco della Parrocchia Sant’Agnese – Danisinni, Palermo, il quale ha narrato alcune della battaglie portate avanti dagli abitanti del quartiere negli ultimi dieci anni in un quartiere che pur trovandosi a pochi passi dai luoghi della amministrazione del Governo Regionale, soffre una storica emarginazione sociale plasticamente espressa dal fatto che ad esso si accede da una sola via di ingresso la quale consente un controllo del territorio quanto mai efficace e capillare da parte delle cosche mafiose. Non a caso il quartiere è privo dei più elementari servizi sociali ed economici, come ad esempio negozi di generi alimentari e di altre prime necessità. Ha poi narrato delle lotte condotte dal 2017 quando fu deciso di chiudere l’asilo nido ivi presente, i cui lavori di ripristino sono iniziati da poco e che si spera si concludano prima dell’inizio dell’anno scolastico.
Ha poi elencato alcune delle significative esperienze in atto quali quelle in campo ambientale e della rigenerazione e dell’ecosostenibilità, della socializzazione dei bambini, attraverso le iniziative che si tengono nel “Borgo Sociale” e nel “Cortile del Buon Samaritano”, che accoglie anche un tendone da circo ove si svolgono spettacoli circensi. E poi una ricca biblioteca di quartiere ove si svolgono attività di doposcuola, per combattere la forte evasione scolastica presente, l’assistenza attraverso la distribuzione di alimenti e farmaci, i laboratori per avviare i giovani ad attività artigianali.
Questo intervento ha molto interessato e colpito i presenti. Giorgio Vittadini ha chiesto infatti di poter visitare i luoghi dei questo impegno e così la sua serata si è conclusa conoscendo di persona il quartiere e gli operatori che ivi sostengono le tante attività in atto