Mi chiamo Salvatore Badagliacca, sono un neolaureato in Logopedia e ho avuto l’onore di partecipare alla prima assemblea sinodale delle Chiese d’Italia come delegato diocesano tenutosi a Roma in date 15-16-17 novembre. È stata un’esperienza unica, resa possibile grazie alla fiducia accordatami da Sua Eccellenza Mons. Gualtiero Isacchi e da Don Luca Leone, viceparroco della Basilica Cattedrale di Monreale, la parrocchia che frequento. A entrambi va il mio sentito ringraziamento per avermi scelto per questo importante incarico. Devo dire che l’arrivo di Don Luca nella nostra comunità ha portato una vera e propria “ventata sinodale”: grazie al suo approccio allo stile sinodale, e all’impostazione che ha dato ai momenti comunitari parrocchiali, mi sono sentito subito a mio agio durante i lavori dell’assemblea, proprio per questo le modalità in cui abbiamo lavorato non mi sono parse estranee. Al tavolo assegnatomi, ho avuto il privilegio di confrontarmi con vescovi, suore, sacerdoti e altri laici. Fin da subito è stato chiaro che ci trovassimo tutti sullo stesso piano, senza gerarchie formali: un aspetto che ho apprezzato profondamente. L’idea di essere tutti figli di Dio, uguali nella nostra diversità, è stata il punto di partenza per un dialogo autentico e costruttivo. Il nostro gruppo, il tavolo 7, si è occupato della scheda sulla “Cura del creato”, un tema di grande attualità e responsabilità. All’inizio, devo ammettere, mi sono sentito un po’ inadeguato e temevo che il mio contributo non fosse all’altezza delle aspettative. Tuttavia, grazie al sostegno dello Spirito Santo e all’atmosfera di accoglienza del gruppo, mi è sembrato di riuscire a dare il mio contributo.
Tra gli aspetti positivi dell’assemblea, ho percepito una Chiesa in movimento, consapevole della sfida rappresentata dalla decristianizzazione e desiderosa di avvicinarsi alle persone. Tuttavia, non posso fare a meno di notare una certa carenza di praticità: molte proposte emerse, pur valide ed interessanti, mancavano di concretezza e non delineavano strategie operative chiare. È un punto su cui credo ci sia ancora molto da lavorare in modo da trarre i risultati migliori dalle proposte formulate.
Concludendo, questa esperienza mi ha arricchito profondamente e ha rafforzato il mio desiderio di continuare a partecipare al cammino sinodale. Nel mio piccolo, sono determinato a offrire il mio contributo affinché la Chiesa possa essere sempre più vicina alla realtà di oggi e alle persone che la abitano.