di Francesco Inguanti
Domenica 20 settembre si è celebrata la 96a Giornata per l’Università Cattolica, dal titolo “Alleati per il Futuro”. Ne abbiamo parlato con uno studente di Terrasini, Emmanuele Napoli, che frequenta il IV anno della facoltà di Giurisprudenza. Attualmente vive nel collegio universitario Augustinianum, un collegio storico della Cattolica nato nel 1933 nel centro storico di Milano come residenza degli studenti fuori sede della Cattolica Da un anno è il vice delegato della diocesi di Monreale per l’Università Cattolica, “perché – tiene a precisare – il delegato è il professore Andrea Sollena”.
Gli abbiamo chiesto innanzitutto di spiegarci il contenuto del suo impegno.
Anche la nostra Diocesi, come quasi tutte le Diocesi, ha un referente locale che ha il compito di far conoscere la missione e i servizi che questa Università, fondata quasi cento anni fa da Padre Augusto Gemelli, ha. Una volta era un compito molto arduo, ma oggi con i mezzi di comunicazione moderni tutti o quasi sanno cosa sia la Cattolica. Lavorare nel territorio è molto più semplice così come raggiungere una platea molto ampia.
E allora perché un delegato anche adesso, nell’era di internet?
Perché non si tratta appena di far conoscere i contenuti delle facoltà e delle materie che si studiano, ma di comprenderne il valore strategico e culturale soprattutto adesso con la grande varietà di proposte che gli Atenei offrono in tutta Italia. Il compito dei delegati è far sentire la presenza dell’Ateneo all’interno del territorio attraverso incontri di presentazione e di testimonianze, ma anche con progetti attivi sul luogo e con il prezioso aiuto degli alunni dell’Ateneo, ex studenti della Cattolica che ancora oggi sentono l’importanza di comunicare il lavoro svolto per la società dalla nostra Università.
E con le difficoltà di questo momento come fate?
Ovviamente abbiamo sostituito i tradizionali incontri in presenza con quelli a distanza, ed utilizziamo molto di più il telefono per rispondere alle domande che ci vengono da tutte le parti. Tuttavia, proprio durante il lockdown abbiamo fatto in Sicilia un webinar con studenti e professori, con la partecipazione del Vescovo di Acireale, mons. Antonino Raspanti, per continuare ad avere rapporti con tutti in un periodo così difficile, che si è rivelato particolarmente utile.
Ma alla fine si tratta di far capire i vantaggi di questa Università rispetto ad altre? Solo in apparenza è così. la proposta della Cattolica è più articolata e complessa. È la proposta di partecipare ad un percorso, alla vita, alla esperienza di una comunità educante presente non appena nelle sedi ove si svolgono attività accademiche, ma su tutto il territorio nazionale, indipendentemente dalle sedi ove si trovano le varie facoltà. Più precisamente cosa vuol dire?
Che essa non offre solo un precorso didattico ma anche un percorso educativo costituito sia da materie specifiche che da iniziative di vario genere con lo scopo di creare come detto una comunità educante. Quindi è un cammino sia didattico che spirituale Lo scopo di padre Agostino Gemelli è valido ieri come oggi: formare cattolici, (docenti, imprenditori, professionisti, classe dirigente) in grado di essere a servizio del Paese. Il nostro motto è “nel cuore della realtà”, proprio dove tutti noi intendiamo immergerci da professionisti per il bene della nostra società. Ma facciamo anche molto altro per i territori.
E cioè?
Facciamo attività di orientamento nei licei sottoponendo anche dei test attitudinali. Alla fine proponiamo l’offerta formativa della Cattolica, ben sapendo che è conosciuta e apprezzata nel mondo, illustrando non solo i servizi che propone ma anche la qualità e lo stile educativo che l’ha resa famosa.
Ci faccia un esempio
Per esempio in Sicilia, più precisamente ad Acireale, nel dicembre del 2019 l’Università Cattolica in collaborazione con la Diocesi di Acireale e la Fondazione Maria Barbagallo ha inaugurato una nuova sede di ConLab, spazio di coworking dedicato ad attività autoimprenditoriali. Alla presenza di Mons. Antonino Raspanti, Vescovo di Acireale e del Dott. Mario Gatti, Direttore di sede dell’Università Cattolica di Milano sono stati presentati diversi imprenditori del tessuto territoriale locale che hanno raccontato la loro attività e offerto la loro collaborazione a giovani che vogliono intraprendere attività imprenditoriali in loco.
Comunque la Cattolica rimane sempre una università non statale che richiede costi mediamente superiori a quelle delle altre università
È vero che l’Università Cattolica ha costi superiori, però ci sono varie modalità per abbassare questi costi. Ci sono varie tipologie di borse di studio, alcune legate al reddito e altre mirate a stimolare gli studenti più meritevoli. Le borse sono finanziate sia dalle istituzioni pubbliche, come per esempio dalla Regione Lombardia, che dalla stessa Università che quest’anno ha reso disponibili un milione e seicentomila euro in più per chi ne avesse di bisogno. Per la stessa crisi economica causata dal Covid19 il nostro Ateneo ha istituito il “Fondo Agostino Gemelli” per sostenere le difficoltà economiche degli studenti e delle loro famiglie.
Ma rimane pur sempre una università confessionale. O no?
Oggi la Cattolica è aperta a tutti. È vero che occorre presentare il Certificato di Battesimo; ma è sostituibile, per gli studenti di altre confessioni, con dei colloqui conoscitivi. Singolare è invece il percorso degli studi di teologia che affrontano tutti gli studenti ma anche il Centro Pastorale che accompagna la crescita spirituale della nostra comunità. Capita non di rado che gli studenti richiedano il battesimo o la cresima alla fine del loro percorso formativo, proprio frutto di quanto maturato dalla propria esperienza.
Come sarà organizzato l’imminente anno accademico alla luce dell’emergenza sanitaria?
Tutto il possibile sarà fatto in presenza e tutto il necessario sarà fatto a distanza. Sono previste pertanto varie opzioni per seguire le lezioni. C’è già un calendario in base al quale in giorni specifici possiamo andare all’Università per ascoltare le lezioni in presenza, mentre tutti gli altri giorni potremo seguirle da casa. Certo molti studenti meridionali adesso preferiranno rimanere a casa piuttosto che abitare a Milano o a Roma, e seguire tutto online; sarà un po’ triste vedere i chiostri vuoti, il bar semi deserto, la sala mensa con tanti posti vuoti, la cappella e le biblioteche con i posti assegnati e tutti i presenti rigorosamente forniti di mascherina. Ancor più triste è vedere realizzare il proprio percorso accademico attraverso una proclamazione di laurea a distanza, ma sono sicuro che proprio da queste necessità sapremo innovarci e scegliere le soluzioni migliori.
È più facile per un laureato alla Cattolica trovare lavoro?
È un Ateneo molto prestigioso con un ottimo sistema di internship e tanta professionalità, il che facilità l’inserimento nel mondo del lavoro sempre più competitivo. Ovviamente il fattore regioni del nord facilita un tasso occupazionale notevolmente più alto rispetto alle nostre regioni del Mezzogiorno.