di Francesco Inguanti
Maria Concetta Di Natale per un giorno protagonista principale nel Duomo di Monreale. Così potrebbe sintetizzarsi il pomeriggio del 25 novembre 2022 in cui la cattedrale monrealese ha fatto da fondo alla manifestazione voluta per celebrare i cinquanta anni dell’attività professionale della professoressa Maria Concetta Di Natale, che a questo splendido tempio ha dedicato tanto del suo tempo e dei suoi studi.
Nella splendida cornice della Cattedrale sono stati presentati i volumi da titolo ”Il Bello, l’Idea e la Forma, Studi in onore di Maria Concetta Di Natale”, che racchiudono più di un centinaio di contributi a lei dedicati ed editi da Palermo University Press, a cura di Pierfrancesco Palazzotto, Giovanni Travagliato, Maurizio Vitella.
Illustrare in breve il suo curriculum è le sue tantissime attività nell’allestimento di mostre è pressoché impossibile, come lei stessa ha ammesso nel ringraziare il folto stuolo di allievi, studiosi e ammiratori presenti.
E ciò che più ha colpito è la significativa presenza di tanti, ma soprattutto dei suoi allievi, quelli dei primi anni, ormai valenti professionisti, e quelli più giovani, tutti affascinati dalla sua capacità di amare il bello e saper trasmettere questo amore a tutti.
Celebrare cinquanta anni di attività con tanti discepoli attorno non è facile che accada nel mondo accademico. E la Di Natale, pur avendo una fama che travalica abbondantemente i confini regionali, ha saputo dare il suo maggiore contributo all’arte siciliana, scoprendo tesori e valorizzando opere, anche nei più piccoli comuni dell’isola.
Un’altra sua grande dote è stata evidenzia dall’Arcivescovo mons. Gualtiero Isacchi nel suo indirizzo di saluto e ringraziamento quando ha esaltato la sua capacità “di accorciare la distanza tra arti maggiori e arti minori in una dinamica paritaria”. Ha poi aggiunto che questa capacità può definirsi “profetica, non nel senso di predire il futuro ma di anticiparlo. La sua è stata una profezia di bellezza perché ha portato agli occhi delle persone un dono gratuito d’amore a servizio della bellezza”.
L’Arcivescovo ha voluto aggiungere anche un elemento della personalità della Di Natale quando ha detto: “La sua fama mi è giunta prima che la conoscessi. Quando l’ho conosciuta mi ha colpito la sua grande umanità. Ed è per questo che abbiamo accolto la possibilità di presentare questi libri in questo luogo sacro perché qui noi celebriamo il magistero dell’amore. E quindi noi celebriamo l’amore. Tutte le parole pronunziate negli interventi che mi hanno preceduto hanno richiamato in qualche modo la parola passione. E la passione è l’amore. Della prof Di Natale mi ha sempre colpito la sua umiltà. Non fa mai pesare le sue conoscenze le sue pubblicazioni, i suoi libri. Ha sempre un atteggiamento umano capace di fare cogliere la bellezza. E la bellezza dell’arte, di ciò che ci circonda la cogliamo nella misura in cui siamo capaci di metterci in sintonia con quella profezia di bellezza lei ha saputo portare agli occhi delle tante persone con cui è entrata in rapporto”.