Nelle difficoltà il Signore ha risvegliato gli animi e ci troviamo più vicini nel condividere la vita

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di don Salvatore Randazzo

 Pubblichiamo oggi le riflessioni di don Salvatore Randazzo, vicario parrocchiale in San Leonardo Abate e co-rettore della chiesa della Madonna del Carmelo in Serradifalco (CL)

È stato molto triste vedere le nostre chiese chiuse, senza fedeli, senza cerimonie, senza sacramenti, ma abbiamo capito che in questo momento ci veniva chiesto di aderire in modo diverso alla nostra missione.

Abbiamo allora rivisto il nostro modo di essere in chiesa e stare vicini ai fedeli. C’è stata l’attivazione del canale youtube, di facebook coi quali abbiamo cercato di non lasciare mai soli i nostri fedeli. Ogni giorno alle 15 recitiamo on line la coroncina della Misericordia con la partecipazione attiva telefonica dei fedeli che a turno recitano una parte della Coroncina. Subito dopo c’è la Messa ove i fedeli leggono telefonicamente in diretta le letture. Nei momenti particolari quali la Pasqua abbiamo fatto il Triduo on line e io sono uscito fuori con la Croce per raggiungere i fedeli dai loro balconi.

Per quanto riguarda la carità non si è fermata col Coronavirus poiché varie sono le attività svolte per stare vicino alle persone bisognose che in questo periodo sono aumentate perché molta gente non lavora più.

Noi come associazione “Don Pino Puglisi onlus” e con il Banco alimentare provvediamo a distribuire la spesa a tutte le famiglie povere che servivamo prima del Coronavirus, ma anche nuove famiglie cadute in disgrazia a causa delle chiusure di attività lavorative. Oltre a questo abbiamo anche il servizio di spesa al supermercato dove la gente compra viveri in più secondo le necessità che segnaliamo e i volontari la portano alle famiglie più bisognose. Anche il Banco farmaceutico da poco nato è attivo e ben funzionante (abbiamo quest’anno infatti partecipato per la prima volta alla Giornata nazionale del farmaco) nel fornire farmaci e distribuirli, grazie ai volontari, a casa delle persone che ne fanno richiesta.

La cosa che mi ha colpito è stata la generosità dei miei parrocchiani: molta gente spontaneamente ha preparato dei pasti caldi per i meno abbienti. In particolare il giorno di Pasqua una signora si è offerta di preparare il pranzo della festa completo per ben sedici persone. Inoltre ho saputo che delle parrocchiane volontarie anche dell’Auser stanno preparando quotidianamente delle mascherine che hanno fornito gratuitamente a chi non può permettersi di comprarle.

In questo periodo di difficoltà posso dire che il Signore ha risvegliato gli animi e che ci troviamo anche se a distanza più vicini nel condividere la vita.

 

 

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